Ritratto di giovane che ride
Roma, Italia
Galleria Borghese
sconosciuto
Stato Italiano
1584 ca
Annibale Carracci (1560, Bologna-1609, Roma )
83
Olio su carta su tela
Cm 44,5 x 29
collezione Borghese
Dipinto
Il dipinto è citato per la prima volta in collezione nell'inventario del 1693; è stato variamente attribuito nel passato, ma è confermato come “Caricatura del Carracci” dal Fidecommesso del 1833 (atto che impediva agli eredi Borghese di disperdere la collezione). Nel '900 il ritratto viene considerato un'opera giovanile dell'artista bolognese, difatti il Carracci degli esordi si era avvicinato più volte alla cosiddetta “pittura di genere”, avendone lasciato superbi esempi, tra cui la famosa tela Il Mangiafagioli della Galleria Colonna di Roma (1583-1584 ca.).
Il ritratto di buffone è stato sempre ritenuto un personaggio legato alla Commedia dell'Arte. Il piccolo schizzo ritrae un giovane sorridente e beffardo insieme, abbigliato in corsetto scuro, gorgiera e con un copricapo chiaro, goffamente riverso. L'ipotetico buffone, col naso grottescamente arrossato, non è del tutto identificabile nella tradizione comica teatrale e, sebbene i vestiti severi e sobri richiamino alla maschera bolognese del “Dottor Graziano”, il copricapo inusuale è forse un elemento d'invenzione carraccesca.
La luce proviene da destra e crea con le pieghe del copricapo un gioco chiaroscurale che dà risalto allo sguardo compiaciuto e al sorriso ambiguo del personaggio, punto focale del ritratto.
Sono lo sguardo ed il sorriso, ammiccanti e complici, di un attore comico che, tra finzione e realtà, stabilisce con mestiere la relazione d'intesa con il suo pubblico.
La costruzione del ritratto risalta su un fondo giallo compendiario, che permette la concentrazione sul viso burlesco, la cui espressione arguta e realistica è resa con una tavolozza cromaticamente parca.
I contorni a carboncino definiscono velocemente lo schizzo, il cui tratto libero si unisce alla rapida esecuzione delle pennellate fluide. Sembrano gli strumenti, insieme al supporto, carta applicata su tela, di una ricerca di immediatezza propria del ritratto dal vivo, piuttosto che la realizzazione di una caricatura, come talvolta ipotizzato, sebbene fosse un genere d'interesse del pittore.
Lo schizzo è di tale modernità di espressione da anticipare di mezzo secolo la ritrattistica di Bernini e Velázquez e pare dare l'avvio allo studio dei moti dell'animo e della tipizzazione dei personaggi, che caratterizzeranno la ricerca artistica secentesca.
L'opera s'inserisce nell'ambito dei “ritrattini” eseguiti da Carracci a partire dal 1582, dove la ricerca del dato reale avveniva attraverso tratti sintetici e non con riproduzioni puntuali delle fisionomie.
Quest'opera rappresenta un interessante esempio di rinnovamento artistico perseguito da Carracci. Il giovane artista coglie il momento del riso nel suo ritratto abbozzato del Ragazzo che ride, datato circa 1584.
Con la sua spontaneità risulta straordinariamente moderno e anticipa i ritratti di Bernini e Velázquez di cinquata anni dopo. Forse è il ritratto di una attore, come si può vedere dal cappello, che era usato solitamente per la maschera bolognese del “dottore”.
La collezione Borghese è stata acquistata dallo Stato Italiano nel 1902
Della Pergola P., Galleria Borghese. I Dipinti, I, Roma, 1955, n.16 p. 21
Santolini S., in L'Anima e il Volto. Ritratto e fisionomica da Leonardo a Bacon, catalogo della mostra, Milano, 1998, pp. 148-149
Benati D., in Annibale Carracci, catalogo della mostra (Roma), Milano, 2007, cat. II. 9 pp. 110-111
Copyright immagine: Archivio fotografico Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale della Città di Roma.
Sofia Barchiesi, Maria Assunta Sorrentino "Ritratto di giovane che ride" in "Discover Baroque Art", Museum With No Frontiers, 2024. https://baroqueart.museumwnf.org/database_item.php?id=object;BAR;it;Mus11;29;it
Compilato da: Sofia BarchiesiSofia Barchiesi
CV:
Sofia Barchiesi, laureata e specializzata in Storia dell’Arte, vincitrice della borsa di studio della Scuola di Specializzazione in Storia dell'Arte Medioevale e Moderna, collabora con la Soprintendenza per i Beni Storico Artistici e per il Polo Museale Romano dalla fine degli anni ’80. Si è occupata di catalogazione delle opere d’arte del territorio e dei musei romani, studiando in particolare il periodo della Controriforma. Ha collaborato con riviste e scritto saggi, alternando al lavoro di ricerca l’attività didattica., Maria Assunta SorrentinoMaria Assunta Sorrentino
CV:
Maria Assunta Sorrentino, diplomata in restauro di dipinti e affreschi e laureata in Scienze per i Beni Culturali con indirizzo storico-artistico, lavora alla Galleria Borghese dal 1993. Si occupa del coordinamento del Servizio di Conservazione del museo e di quello tecnico-organizzativo delle esposizioni temporanee; attualmente è impegnata nel progetto Dieci Grandi Mostre, in corso alla Galleria Borghese. Ha pubblicato alcuni contributi relativi agli aspetti storico-conservativi e la storia dell’allestimento, con particolare riferimento ad artisti come Bernini, Domenichino, Canova, Caravaggio.
Numero di lavoro di MWNF: IT1 37