© Musei Civici d’Arte Antica Bologna


Nome dell’oggetto:

Teatrino per marionette

Ubicazione:

Bologna, Italia

Museo che conserva l’oggetto:

Museo di Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini

 About Museo di Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini , Bologna

Proprietario originale:

XVIII secolo: famiglia Albicini (Forlì); inizio del XX secolo: Raffaele De Courten (Firenze)

Proprietario attuale:

Pinacoteca Nazionale di Bologna (deposito)

Datazione dell’oggetto:

Teatrino: 1770 ca.; marionette: 1750 ca

Artista(i) / Autore(i)della fabbricazione:

Teatrino: Anonimo artista romagnolo; marionette: fabbrica veneta

Numero di inventario museale:

inv n.701 (proscenium); inv. n.1551 (backdrop); invv. nn.1554, 1555. 1559, 1560 (two pairs of wings)

Materia(e) / Tecnica(e):

Boccascena: legno dipinto; fondale e quinte: tempera su tela; marionette: legno, piombo, stucco, cera, tela imbottita, cartapesta per i corpi, mentre per i vestiti è utilizzata una grande varietà di tessuti e guarnizioni.

Dimensioni:

Boccascena cm. 154x224; fondale cm. 82x172; quinte cm. 81,5x25-34,5; Marionette: l’altezza varia da cm. 23 a 50 ca

Bottega / Corrente artistica:

Scuola dei Bibiena

Provenienza:

Teatrino: Forlì; marionette: Veneto

Periodo di attività:

Seconda metà XVIII secolo

Luogo di produzione:

Teatrino: Forlì; marionette: Veneto

Descrizione:

Il teatrino per marionette fu commissionato dalla famiglia forlivese Albicini, di cui è dipinto lo stemma sul boccascena, intorno al settimo decennio del Settecento. Nell'attuale allestimento è montato un fondale che raffigura un “atrio magnifico” e due coppie di quinte che completano la scena, dipinte da un artista che ripropone la nuova cultura scenografica dei Bibiena, in particolare di Antonio Galli, attivo proprio in quegli anni a Forlì. Infatti il fondale, con tre fuochi e fuga prospettica centrale, mette in pratica l'accorgimento della visione per angolo e conferisce autonomia allo spazio scenico, suggerendo una ambientazione che continua oltre la scena visibile allo spettatore. Quest'ultimo ha una visione articolata dell'ambientazione da qualsiasi punto di vista stia guardando, anche se non ottimale.
Oltre ai pezzi esposti al pubblico, il teatrino è dotato di altri 5 fondali e 7 coppie di quinte, alcuni dei quali dipinti nel XIX secolo.
Anche dell'intero corredo di marionette si può ammirare solo una parte; vi sono 74 figure maschili e femminili (maschere e non), 9 cavalli e 1 scimmia, realizzati in ambito veneto. I pezzi più antichi sono del 1750 ca., quindi precedenti alla costruzione del teatrino assieme al quale ci sono pervenuti; i restanti sono comunque esemplari del XVIII secolo. Pur non essendo state eseguite in una stessa bottega, queste marionette presentano accorgimenti tecnici raffinati e all'avanguardia: bocca mobile, arti snodati e movimentati con il bilanciere. Vi sono anche alcune marionette “a trasformazione”, molto apprezzate all'epoca: dame che si trasformano in nani e nani che diventano giganti.
I teatrini per marionette erano molto in voga a Venezia per le rappresentazioni delle Commedie dell'arte e dei testi di Goldoni e per lo più erano allestiti nei palazzi della nobiltà. Nel corso del XVIII secolo questo uso si diffuse rapidamente anche nelle altre città del Nord Italia, dove però sono rari i materiali sopravvissuti e le notizie sul loro impiego.

View Short Description

Il teatrino per marionette fu dipinto da un artista di cultura bibienesca nel VII decennio del Settecento per gli Albicini di Forlì. La sua ricca dotazione di fondali, quinte e marionette (74 figure maschili e femminili, 9 cavalli e 1 scimmia realizzati in ambito veneto a partire dal 1750 ca.) ne fa una delle collezioni più importanti del XVIII secolo conservatesi.

Criterio di datazione dell’oggetto:

Datazione assegnata per ragioni stilistiche

Modalità di acquisizione da parte del museo:

L’opera fu acquistata dall’antiquario veneziano Dino Barozzi nel 1921 da parte del Ministero della Pubblica Istruzione, che lo destinò alla Pinacoteca Nazionale di Bologna in quanto ritenuta opera di cultura bibienesca. Nel 1930 fu trasferito al Museo di Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini.

Bibliografia di riferimento:

Ghirardi, A. in L'arte del Settecento. Architettura, Scenografia, Pittura di paesaggio (exhibition catalogue) (ed. A. M. Matteucci), Bologna, 1980, n. 192, pp.132-133.
Lenzi, D. and Melloni, R., in Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini (ed. R. Grandi), Bologna, 1987, pp. 174-180.
Adani, G., “Lo strumentario domestico”, Atlante dei beni culturali dell'Emilia Romagna, I. I Beni Artistici. I Beni degli artigianati storici (eds. J. Bentini and G. Adani), Milano, 1993, p. 208, fig. 34.
Tumidei, S. in I Bibiena una famiglia europea  (exhibition catalogue) (eds. D. Lenzi  and J. Bentini), Venice, 2000, n. 91, pp. 344-345.

Citation:

Silvia  Battistini "Teatrino per marionette" in "Discover Baroque Art", Museum With No Frontiers, 2024. https://baroqueart.museumwnf.org/database_item.php?id=object;BAR;it;Mus12;47;it

Compilato da: Silvia Battistini
Traduzione di: Antonella Mampieri

Numero di lavoro di MWNF: IT2 52

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