Nome dell’oggetto:

Martirio di S. Orsola

Ubicazione:

Imola, Bologna, Italia

Museo che conserva l’oggetto:

Chiesa dei Ss. Niccolò e Domenico

 About Chiesa dei Ss. Niccolò e Domenico, Imola

Datazione dell’oggetto:

1600

Artista(i) / Autore(i)della fabbricazione:

Ludovico Carracci (1555, Bologna-1619, Bologna)

Materia(e) / Tecnica(e):

Olio su tela

Dimensioni:

343 x 229 cm

Bottega / Corrente artistica:

Primo barocco

Tipologia:

Dipinto

Periodo di attività:

Metà XVI secolo, inizio XVII

Luogo di produzione:

Bologna

Descrizione:

La pala è attualmente posta sull'altare maggiore della chiesa dei Ss. Niccolò e Domenico, chiesa per la quale fu dipinta; in origine si trovava nella cappella laterale a destra dell'altare che era patronato della famiglia Vandini. Il dipinto resistette, proprio per la determinazione dei Vandini, ad ogni tentativo di confisca compresa quella napoleonica di fine Settecento. E' un'opera della piena maturità di Ludovico, realizzata dopo le aperture alla cultura veneziana e testimonia dell'adozione di un nuovo linguaggio espressivo, di una retorica “barocca”, autonomo frutto dell'elaborazione del tessuto cromatico veneziano e della composizione ancora manierista di fine Cinquecento. La massa convulsa dei carnefici e delle vittime, sapientemente orchestrata in efficace teatro gestuale, contrasta con la figura ieratica della santa, assorta nella contemplazione ed evidentemente esemplata su un modello lontano ed ineludibile: la santa Cecilia di Raffaello. La partitura chiaroscurale impostata sui toni scuri, è esaltata dalla definizione temporale di un alba densa di nubi, che sull'orizzonte si tinge di color sangue, lo stesso della veste di Orsola. Il dipinto segnò un punto di svolta per la cultura figurativa imolese, non solo in senso positivo: il rapporto con Bologna, in termini di commesse, si fece fitto e totalizzante: qualsiasi scuola autoctona di pittura risultò inaridirsi, bloccata dal confronto con la potenza produttiva e di qualità dell'Accademia dei Carracci.

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Il dipinto venne commissionato dalla famiglia Vandini per la chiesa dove ancora si trova. E' una grande pala che esalta la nascita di un linguaggio barocco legandolo alla liturgia controriformata: il ricordo del colore veneziano si fonde con la retorica dei gesti e dei sentimenti, in una pittura di grande coinvolgimento emotivo.

Proprietario originale:

Chiesa dei Ss. Niccolò e Domenico

Criterio di datazione dell’oggetto:

Iscrizione: LUD.CARACC[I] BONON./PINGEBAT MDC

Bibliografia di riferimento:

Arcangeli, F. Natura ed espressione nell'arte bolognese-emiliana (exhibition catalogue) (ed. F. Arcangeli), Bologna, 1970, pp. 42-44; p. 182; p. 214.
Mazza, A. in Biblia Pauperum (exhibition catalogue)(eds. N. Ceroni and G. Viroli), Bologna, 1992, pp. 102-104.
Mazza A. “Sul crinale tra Cinque e Seicento: il Martirio di Sant'Orsola di Ludovico Carracci”, Ludovico a Imola. Il martirio di Sant'Orsola di Ludovico Carracci nella chiesa di San Domenico (ed. Musei Civici di Imola), Imola (Bo), 2001, pp. 21-39.

Copyright (dicitura completa):

Copyright immagine: Archivio fotografico Musei Civici di Imola.

Citation:

Oriana  Orsi "Martirio di S. Orsola" in "Discover Baroque Art", Museum With No Frontiers, 2024. https://baroqueart.museumwnf.org/database_item.php?id=object;BAR;it;Mus13;4;it

Compilato da: Oriana Orsi
Traduzione di: Antonella Mampieri


Numero di lavoro di MWNF: IT2 04